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capitolo primo 143

mamento della flottiglia; conduceva seco il suo secondogenito don Fernando, che allora aveva tredici anni, ed era paggio della regina Isabella.

Passati in ispezione gli equipaggi, Cristoforo Colombo inalberò la bandiera ammiraglia sulla caravella di settanta tonnellate, che fu detta la Capitana; la seconda, in grado, si chiamava il San Giacomo di Palos; la terza era il Galiziano, e la più piccola era nominata la Biscaglina1.

Eccettuati i fratelli Francesco e Diego de Porras, da lui accettati per condiscendenza verso il tesoriere reale di Morales, egli aveva scelto il suo stato maggiore, componendolo sopratutto di ufficiali acconci a tale impresa, la maggior parte formati all’alta scuola delle sue precedenti navigazioni. In questo numero di scelti marinari, non si dovrebbe comprendere il medico fornito dagli uffici di Siviglia, un medicastro, già farmacista a Valenza, chiamato mastro Bernal, uomo perverso le cui cure erano temute dai malati, e che, al dire dell’Ammiraglio, avrebbe meritato cento volte di essere squartato2, se fosse stata resa giustizia alle sue opere.

Lasciando stare gli ufficiali della Sua casa, e quattro interpreti, l’Ammiraglio conduceva seco su queste quattro navi cento cinquanta uomini. Con questo piccolo polso di gente pigliava a fare il giro del globo, e a difendersi contra ogni assalto di popoli sconosciuti, fra’ quali sarebbesi trovato probabilmente costretto di rinnovare i viveri e riparare ogni avaria. La necessità. di visitare tutte le coste, di entrare in tutte le baie o golfi per cercare lo stretto, l’obbligava a non impiegare che piccole navi; ed aveva voluto aumentare la loro forza mercè il carattere de’ marinari che le montavano. Merita di essere, notato il modo con cui scompartì le sue genti.

  1. Vedi lo stato degli equipaggi e vascelli, che conduceva per le sue scoperte l’Ammiraglio Cristoforo Colombo. — Relacion de la gente e nacios que llevó á descubrir el Almirante D. Cristobal Colon. — Cuarto y ultimo viage de Colon.
  2. “Fue preso e accusado, de muchos casos, que por cada uno dellos merecia ser fecho cuartos.” — Lettera autografa dell’Ammiraglio a suo figlio primogenito Don Diego, datata da Siviglia il 29 dicembre 1804.