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138 libro terzo

alti personaggi. I Sovrani gli ricordavano con qual dolore avevano udita la sua carcerazione, promettevano di fare per lui molto più di quello ch’era specificato ne’ suoi privilegi, e rinnovavangli l’assicurazione di porre dopo di lui in possesso de’ suoi titoli, cariche e dignità don Diego suo primogenito1.

Nonostante queste promesse, Colombo continuò a prendere le sue guarentigie contro la malevolenza della corte. Fido al giureconsulto Nicola Oderigo, ambasciatore della Repubblica di Genova, una copia de’ suoi privilegi, che teneva chiusa in una cassetta, messa in deposito al convento della Certosa delle Grotte, a Siviglia. Avrebbe voluto porre i suoi titoli e trattati colla corona di Castiglia in un cofano impenetrabile di sughero, coperto di cera2, da venire nascosto in una cisterna, affine di assicurarli meglio contro le ricerche de’ suoi nemici. Non solamente diede copia al dotto Nicola Oderigo di tutti i suoi titoli; ma vi aggiunse, altresì, la lettera del 14 marzo, appena ricevuta dai Monarchi: Francesco di Rivarol fu incaricato della sua spedizione3: Colombo pregava il suo compatriota di prevenire segretamente don Diego, del luogo nel quale avrebbe deposto4 il fascio de’ suoi privilegi e delle lettere regie.

Per timore de’ tentativi de’ suoi nemici contro tutto ciò che spettava al suo nome, a’ suoi diritti, a’ suoi onori, egli diede ai suoi amici Francescani, ed ai Geronimiti una doppia copia de’ suoi trattati coi Re cattolici: e fatto ch’ebbe questo, occupossi a tutt’uomo degli apparecchi della partenza.

Colombo stava per salpare palpitante di speranza, e inconcusso di risoluzione, come a’ giorni della sua poetica gioventù: partiva, non più per servire un Re, la cui ingratitudine e sorda

  1. Fernando Colombo, Vita dell’Ammiraglio, cap. lxxxviii.
  2. “...Y esos privilegios querria mandar hacer una caja de corcha enforrada de cera.” — Lettere autografe dell’Ammiraglio D. Cristoforo Colombo al R. Padre Gaspare della Certosa di Siviglia.
  3. Lettre de Christophe Colomb à Messire Nicolas Oderigo. — Codice Colombo-Americano, pag. 522.
  4. “Del recabdo y el lugar que porneis en ello, os pido per merced que los escribais á D. Diego.” — Carta familiar de D. Cristóbat Colon. — Coleccion diplomática, n° cxlvi.