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nozze, pose essa in opera P ingegno, e tutte le donnesche arti~ onde piegare al suo desiderio Panimo del genitore. Ma ogni cosa sarebbe stata indarno se un caso novello non succedeva, che valse a scuotere quel duro Castellano. Venne egli a conoscere alcuni versi che a lui parvero troppo caldi e liberi, i quali forse eccedevano i confini prefissi al decoro di una donzella: e di qui trasse il sospettoso Signore che la figlia sua con soverchia dimestichezza si abbandonasse al Bu cetti. Ma come i versi di cui parliamo furono al Signor d'Arsio presentati non si sa bene da chi, cosi cade dubbio che Pamante stesso forse a bella posta glieli facesse capitar nelle mani, pcrchè il Padre, intollerante e sdegnato che di bocca in bocca corressero a disonor della figlia s venisse al subitano proposito di fargliela violentemente sposare. Il che veramente occorse, e forse vieppiù facilmente, per chè frattanto (con- diploma del dt z8 Ottobre >567) la famiglia Bucetti era da iWassimiliano II nobilitata. Imperocchè il Conte d'Arsia prevalendosi del suo grado, e pià della pre- potenzadelP età suas con istrano divisamento mandd di repente la Dorotea in casa di Cristoforo Maaincordi~ seguita dai testimonjs