Pagina:Costantino Beltrami.djvu/71


71

dandola poi in Italia con quanto di prezioso e di raro egli rinveniva.

Presa terra a Tampico, porto famoso e centro di un vivo commercio così per ogni provenienza marittima, come perchè esso giace sul Pamero fiume di assai estesa navigazione, e perchè vi mette capo la grande via alla capitale, non poteva il Beltrami trattenersi dal tracciare un quadro delle profonde impressioni che egli riceveva nell’animo gettando uno sguardo retrospettivo ai tempi sanguinosi di Cortez, come alla vista delle fresche memorie di Governo scaduto a costo di immensi sacrifizii di un popolo la cui mista origine e varietà di razze rendevano sospetto a sè medesimo e vittima spesso di intestine discordie e di vili tradimenti. Ma l’istoria della conquista di Spagna era già troppo nota perchè il Beltrami si facesse a ripeterla; altronde essa non farebbe che risvegliare tristi ricordanze che disonorano l’umanità. Percorrendo quell’immenso territorio non poteva però a meno di ricordare quei luoghi che furono la scena dei maggiori avvenimenti ai tempi della conquista, seguendo il più vero cammino tenuto da Cortez, e all’epoca recente i punti più rilevanti della guerra combattuta dell’indipendenza, alla quale in mezzo al generale sommovimento del popoli suscitato dal fortunato esempio degli Stati Uniti il congresso di Bajona aggiungeva nuovo impulso, onde animata la parte indigena e creola della Nuova Spagna cogliesse pronta ed animosa l’istante di scuotere l’odiato giogo da trecent’anni