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postasi meta. In mezzo alle onde, che nel lungo tragitto lo agitavano nella persona, e di quelle ancora più tempestose che lo turbavano nello spirito, sapeva, quasi a ristoro dell’animo suo commosso da mille contrarii affetti, abbandonarsi talvolta il Beltrami a dolci immagini ed ai voli di lirica poesia. Dopo alcuni giorni di nojosa navigazione, una rondinella, della specie di quelle per lui vedute agli Stati Uniti, gli annunzia vicina la costa di Tampico. Egli la prende, ne fa la sua compagna, ma in capo a tre giorni muore; la imbalsama quindi come meglio può e la chiude in una bottiglia coi seguenti versi:

Dulcis avis, pavidis dum nobis litora dicis,
Incidit vitæ stagmina Chloto tuæ.
Dignum sit tibi funus, condoteamus amici,
Discite quod nobis fata tremenda parant.

Rondinella, sola creatura innocente su questa terra amica senza macchie dell’uomo, tu non fai male ad alcuno e vai distruggendo gli insetti molesti purgando l’aere che lo corrompono agitandolo col tuo volo. Tu ne attesti la più nobile confidenza collocando sotto i nostri tetti i tuoi più preziosi depositi, e questa confidenza, che noi tradiamo in modo sì barbaro e quasi per giuoco, tu la rinnovelli sempre mettendo di bel nuovo a prova la nostra ospitalità. Era con l’animo pieno di così delicati sentimenti che il Beltrami raccoglieva questa cara memoria dei suoi viaggi, man-