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famiglia, la prima dì questa Città, l’altra di Pontita, Giovanni Costantino Beltrami fra noi compiva il corso de’ studi suoi, fino a che, vestita la toga, iniziavasi alla carriera giudiziaria nella quale fatto Cancelliere della Corte Civile e Criminale nei dipartimenti Francesi della Stura e del Tanaro, otteneva l’anno 1817 il grado di Giudice della Corte di Udine. Ivi con alto senno, e con instancabile zelo meritavasi lode dai superiori, i quali gli attestavano la massima soddisfazione come rilevasi da parecchi autografi loro. E tali espressioni di superior gradimento venivano confermate dalla di lui nomina a Giudice della Corte Civile e Criminale di Macerata, mentre pella straordinaria di lui attività nel disimpegno di importanti mansioni il Gran Giudice Ministro della Giustizia con lettera direttagli correndo l’anno 1813 ne lodava lo zelo ed i lumi, preludendo alla di lui promozione alla carica di Presidente della Corte di Forlì, cui il Principe Vice Re lo proponeva alla sanzione Imperiale e Reale di Francia. Se non che il buio che nel frattempo insorse ad eclissare l’orizzonte politico di quell’Impero e del Regno Italico, impediva ogni ulteriore missione di nomine, ed il Beltrami rimaneva al suo posto, rilevandosi solo, che ne partisse in temporario congedo affetto da grave malattia, recandosi a Firenze, donde instantemente lo richiamava il Poerio allora Commissario straordinario di S. M. il Re delle due Sicilie pei Dipartimenti Italici meridionali, occupati con la Romagna dall’armi di Murat. Giova poi dire che il Beltrami