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fatti ben maturati rispetto alle lingue, ai costumi, all’organizzazione, ai monumenti dell’America centrale, che tutte le ipotesi, per quanto brillanti appariscano, quantunque basino su plausibili speculazioni e concordino con teorie prestabilite e pregiudizii diffusi.
Ciò che io posso accertare è, che dopo un soggiorno più che triennale nell’America centrale, dopo che io vi discorsi per migliaia di miglia, e vi studiai le popolazioni, le lingue, i monumenti, le tradizioni, in tutte le mie ricerche non ho scoperto pure un solo fatto, che mostri o l’origine scandinava o qualunque altra non americana degli aborigeni di questa regione. Frattanto io ammetto ben volentieri che fra le schiatte originarie dell’America e quelle del continente, che suolsi chiamare antico, esistono molte somiglianze che in taluni casi si elevano sino ad assoluta identità. Ma lo spirito filosofico esiterà a dedurre parità di origine o parentela da questa somiglianza, prima di avere indagato sino a qual punto per queste condizioni, come per somiglianza di qualità spirituali, morali e fisiche, le instituzioni, le regioni, i monumenti ponno ottenere un simile o comune tipo. Si può quasi senza esitanza sostenere, che nel campo della fisiologia e filologia nulla fu scoperto, che (fatto eccezione degli Eschimesi) identifichi le schiatte americane con alcuna del continente antico.
Come dissi, si trova molta somiglianza nella cosmogonia, nell’una o nell’altra parte delle superstizioni religiose, in alcuni simboli, negli edificii, nei segni e