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possibile il graduale incivilimento de’ selvaggi. Infatti, sinchè gli Europei li abbrutirono colla seduzione dei liquori, o li irritarono colla slealtà e colla violenza, o solamente ne esaltarono o ne sorpresero l’immaginazione momentaneamente con prestigi d’arte e con idee spirituali, troppo superiori e lontane dall’ordine dei loro raziocinii, nulla profittarono. Gli antichi Greci e Fenicj e Romani, come squisitamente mostra Sismondi, furono eccellenti dirozzatori e colonizzatori, perchè seppero fondere i selvaggi ne’ civili mediante continui benefici di questi su quelli e vicende di mutue influenze mercantili ed industriali. Ciò che agli antichi insegnò la pratica Beltrami indovinò e consigliò per raziocinio e buon senso, e già i progressi civili che a’ giorni nostri si manifestano fra i selvaggi Cherokei dell’America del nord, che incominciano persino ad aver giornali, e de’ negri della repubblica Liberia sulle coste della Guinea, e di quelli di S. Domingo, ed Hayti, dimostrano essere possibile un graduale incivilimento anche nelle razze africane ed americane, e questo conseguirsi mediante semplici mezzi.
Da S. Antonio, Beltrami scese a seconda del fiume sino a Nuova Orlèans, che ne giace presso le foci, e così percorse tutto quel corso d’acque superiore ad ogni altro non tanto per la copia, quanto per la sublime varietà delle sponde. A Nuova Orlèans pubblicò nel principio del 1824 col titolo La dècouverte des sources du Mississipì in forma di lettera alla contessa Compagnoni nata Passeri una relazione de’ suoi primi