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Intanto che ciò avvenga, carità patria ne muove a rintracciare sulla superficie del globo quelli dei nostri che vi perirono od obbliati od oppressi o non celebrati degnamente, ed a comporre loro monumento, che valga di compenso alle lotte loro, di conforto e di ammonizione ai connazionali, di difesa contro l’imperversare della fortuna. La storia delle nostre conquiste civili, e dei nostri uomini distinti è il patrimonio nostro, e dobbiamo affrettarci a raccoglierlo, onde ne frutti nobili emulazioni.
Uno dei rivolgimenti recenti, che disseminò pel mondo grande copia di eletti italiani, fu quello del 1821, dalle emigrazioni del quale spiccarono Rossi, Melloni, Libri, Rossetti, Orioli, Collegno, Gioberti, Berchet, Tommaseo, G. Ugoni, Mamiani, Pecchio, Gio. Arrivabene ed eziandio Giacomo Costantino Beltrami, il quale, specialmente in Italia, non fu conosciuto sino ad ora per le sue imprese, pelle sue scoperte e pei suoi libri.
Giacomo Costantino Beltrami nacque a Bergamo nell’anno 1779 da Giambattista Beltrami e da Catterina Carozzi da Pontita. Il padre era venerando d’aspetto e molto popolare per modi cortesi, e perchè doganiere generale della repubblica Veneta a Bergamo. Ebbe dieci figli, sei maschi e quattro femmine, e di questi il primo Lorenzo, fu Intendente di Finanza a Bergamo pel governo francese, ed ebbe tre figli, Lorenzo, Alessando, e Battista, già capitano austriaco, ora erede dello zio Costantino. Due altri fur cadetti austriaci