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Voi, vi chiamate Babacco nevvero ? Voi dalle gambe, noi dalla vita... Animo!
Pellegro diceva e faceva come uno spedalino; e quando vennero certe grosse scodelle d’acqua fumante, vi tuffò dentro le mani del vecchio; poi ne tirò le gambe un po’ fuor del lettuccio, e ne tenne i piedi in un secchio pur pieno. Nunzia guar- dava quei piedi larghi e nocchiosi del nonno, e le pareva che Pellegro fosse un santo. Altro che il cappellano della Confraternita! Questo, quando la- vava quei piedi con quelli degli altri Apostoli, nella similitudine della settimana santa, faceva scorgere che aveva schifo. Mah!
A poco a poco Biagio rivenne, spalancò la bocca a uno sbadiglio da far paura; parve guardasse in- toro; ma aveva gli occhi invetriti, e nell’aria del viso uno stupore mortale.
— Lasciamolo in pace; a star qui gli leviamo l’aria: — disse Pellegro: — una di voi, donne, resti a vegliarlo; se mai, chiamerà.
Uscirono lui, il padre di Nunzia. Nunzia con essi. Babacco che, al primo rammentarsene, era corso a riporre i bovi che non pigliassero la guazza, rientrava, a far gruppo con essi, in cucina.
— Ora com'è andata? — chiese Pellegro.
— Ditelo voi, zio, — sospirò il padre di Nunzia. E Babacco alla meglio:
— Ecco. Stamattina Biagio passò da me. Mi ac- corsi che aveva qualcosa pel capo, e non mi feci pregare quando mi disse di accompagnarlo alla par- rocchia. Tra via, volle passare da Paino il vecchio