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il suo corpo tutto torto da un lato, Pellegro notò subito che il vecchio aveva la bocca, l’occhio si- nistro, la guancia, tutto, tirato a traverso; e capi che il pover’'uomo era stato colpito d’apoplessia. Ma le due donne credevano che fosse briaco. Tal- volta, negli anni andati, era stato portato a casa, ridotto in quella maniera. Solo quando i due figli di Biagio si misero a levarlo dal carro, sospetta- rono che non fosse scherzo del vino, e comin- ciarono a singhiozzare. Biagio non vedeva, non udiva, aveva la bava e a momenti si lagnava sbuf- fando. Lo portarono nel lettuccio.

— Ci vorrebbe un flebotomo; — disse Pel- legro — questo pover’uomo ha tutto il sangue nel capo.

— Flebotomo? Il più vicino sta a tre ore di qui.

— Tre o quattro, si va a chiamarlo lo stesso.

— Oh che disgrazia, con queste annate grame!

Pellegro guardò in faccia il padre di Nunzia. Gli pareva che non avesse potuto dire così per la spesa; ma tuttavia, voltosi al fratello di lui, soggiunse quasi con aria di comando: — Andate a chiamare il flebotomo: qualcheduno pagherà.

Colui andò. Tanto gli pareva meno strazio che lo starsene li, a veder patire il padre.

— E voi, Anna, — continuò Pellegro — scaldate dell’acqua, molta; gli faremo delle bagnature ai piedi e alle mani.

Anna e Nunzia, sbigottite com’erano, corsero al fuoco.

— Ora spogliamolo e diamo sotto a fregarlo.