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Se

solita ed anche cara, perchè gli venivano dal cuore delle canzoni che immalinconichivano fino i tronchi; ma ora, se avesse potuto empirle della sua dispe- razione, incendiarle tutte! Che se ne faceva ormai della vita, lui? Smarriva il pensiero, e forse per quelle selve la via.

Ma Anna, Nunzia, Pellegro erano rimasti così contenti, che quasi non ricordavano più gli altri di casa ch’eran fuori. Anna parlava di Pilo, della famiglia di lui, di certe faccende che sapeva. In confidenza, e nell’orecchio a Pellegro, diceva che in quel fatto della sorella del giovane, c’era entrato un boscaiolo che poi era fuggito in America, una donnaccia che conosceva la virtù di cert’erbe, e poi e poi... Pensasse un po’ lui, se avrebbe voluto lasciar andar la sua figliola, sposa in quella casa. Sfogata si era messa a cuocere la cena.

Pellegro e Nunzia passeggiavano nell’aia, e si dicevano delle cose tenerissime. Non pareva lor vero di trovarne tante lì, dov'erano in soggezione; e laggiù, dov’erano stati da soli, non avevano avuto nulla a dirsi.

— Ma dimmi una cosa, Nunzia, come hai fatto a volermi tutto questo bene?

— Che vuoi? Avevo sempre pensato a uno che fosse forestiero, forestiero; e quando ti vidi dalla carbonaia, mi paresti quello che aspettavo.

— Però quel giovinotto ci veniva a trovarti...

— Lo credevo di volergli bene, ma quando vidi te, capii che non sapevo neppure cosa volesse dire il voler bene...