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vecchio, buon anima sua; che mi aiutò lui, mi diede il piombo benedetto...

— Bestia anche lui! Guardatevi dai vivi, non dalle streghe! — disse don Teobaldo dando una occhiata a Pellegro: — e voi, qualcuno mi tiri fuori la giumenta, che non voglio farmi pigliare dalla notte a sentir scioccherie quassù!

Mentre che Anna metteva nella cesta del sagrestano due dozzine d’uova, la bestia fu menata li. Nessuno aveva più aperto bocca. Don Teobaldo si fece reggere, strisciando col petto e col ventre su per le barde, sinchè si potè mettere in sella. Il sagrestano con la cesta in ispalla s’era già avviato.

— Buona sera a tutti, e a rivederci a un altr’anno, se sarem vivi.

— Ah! don Teobaldo, mi lascia un gran dispiacere! — disse Biagio tendendo le braccia al prete.

Gli altri rispondevano tutti la buona sera sberrettandosi, e il prete a cavallo spariva tra i faggi.

— Tempi disgraziati, — seguitava Biagio quasi parlando tra sè; — neppur più i preti credono a nulla!

— Per carità non parli — bisbigliò Nunzia a Pellegro; — il mio nonno è in collera e guai!

— Già! Bestia io, bestia il parroco vecchio, bestie tutti; e quelle tre streghe le ammazzò lui, don Teobaldo! Quando si dice i preti... — E parlando, Biagio guardava Pellegro di traverso. Si vedeva che avrebbe voluto un appicco per litigare. Ma il giovane non lo dava; anzi, fattosi avanti,