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gore era lì. Che sangue felice in quelle carni del viso che le si accese un poco, forse per la sciocca ri- sposta del padre! Quei piedi nudi non glieli ave- vano potuti guastare nè i macereti ne gli spini delle piaggiate, dove stava tutto il giorno. Delle statue che parevano lei, egli ne aveva vedute tante Ora sì, se avesse avuto i suoi pennelli!

— Nunzia, sono satolle e puoi menarle nella stalla codeste muccherelle; — disse il vecchio: — e voi Anna andate a preparare un po’ di cena, che qui l’amico non si contenterà di due ca- stagne. Dalle sue parti dànno al forestiero pane, vino, carne...

— Oh! per me — fece Pellegro, un poco im- pacciato.

Le due donne si mossero dietro le mucche in- telligenti; e il giovane rimase a guardarle finchè furono entrate nel bosco. Allora si alzò allegro.

— Ora a me la marra! Vedrete che zolle.

Risero quei tre che parevano in gloria. Biso- gnava proprio che non avesse. mai visto marra, uno che la maneggiava in modo da darsela nelle gambe a ogni colpo, e guastava la terra! Eppure di zolle ne faceva, grosse e belle anche assai] Così tra celiando e lavorando a buono, impatticcia- rono e ricopersero di terra la vetta della carbo- naia; poi mandarono giù della legna quanta ne bisognò nella bocca per dar l’imboccata, e truc- cioli e stipa e foglie secche. « Adesso al fuoco! — disse il vecchio; e cavato l’acciarino, la pietra focaia, l’esca, il fosforo, batti ribatti, sagratava che