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— Andiamo. Ma non chiudete? Volevo ben dire che vi fidaste tanto.
— Vedo che è galantuomo; ma tanto non vi sarebbe nulla da rubare.
— Come è scaltra! — pensò Pellegro, mettendosi a camminare a canto a lei: — e come vi chiamate?
— Anna, mi chiamo.
— E siete nata in questa casa?
— No. Ci venni sposa. Vede là? Là in quella foce di monti, quel coso bianco nell’abetina nera?
— Pare una vela di bastimento.
— È il mio campanile. Prima che ci sposassimo, il mio uomo ci veniva ogni sera a veglia, tre ore di cammino...
— Di quelle che fa il lupo? E ditemi una cosa, ci capitano mai i carabinieri quassù?
— Ci capitano sempre. Ma c’è da nascondersi. Uno, come non dà noia, è più sicuro quassù che in chiesa. Mio suocero che disertò ai tempi di Napoleone, visse degli anni in questi boschi cercato dai gendarmi, ma non fu mai visto.
— E vive ancora?
— Se vive! Lavora quant’uno dei suoi figlioli, e ha settant’anni. Lo vedrà.
Entravano in un sentiero, nel fitto d’una giovane. macchia, scoppiata dalle ceppaie antiche d’un castagneto, che quando era stato abbattuto, tutte le donne dei dintorni avevano respirato. Non v’erano più le piante secolari, e le streghe non vi venivano più. Ora almeno si poteva passare.