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casetta, dei prati, delle mucche, una donna; poi i suoi pennelli, la sua tavolozza.

Alfine sentì la fame.

— E ora dove vado? A quella casa laggiù. Mi ha viso d’essere di buona gente. Guarda come la segala sente questo po’ di vento. Come si piega, e torna! E che bel prato intorno alla casa! Ma la neve vuol venir alta un bel po’ su queste vette! Che cosa faranno d’inverno? E se uno muore quando la neve ha chiusi i passi? Se lo terranno in casa o lo copriranno in qualche luogo lì vicino. To! Si è fatta sulla porta una donna. Senti che voce, bili, billi, billi.. guarda che corsa di galline! Adesso vado.

Prese il bastone e giù di cespuglio in cespuglio, reggendosi, spenzolandosi, sbucò dal bosco nel prato. Sentiva la donna che avendolo veduto parlava tra sè, ma per la distanza non ne poteva cogliere le parole.

— Eccone un altro! Sarà anche lui un disertore; — diceva la donna: — ha il far da soldato. Non ci si vive più quassù. Sempre gente da sfamare. Lasciami pigliare il corno.

Rientrò, ed uscì di nuovo con sotto il braccio un nicchio marino, continuando a dire:

— Un po’ di bene anche a quei Signori laggiù del comune! Chi le vuol pagare cinque lire per tenere un cane? Intanto le volpi mangiano le galline e i birbanti vengono quando vogliono....

Pellegro aveva camminato per un sentiero tra il prato e il campicello, e all’ultime parole della donna era lì. Essa alzò un poco il tono.