Pagina:Cose vedute - novelle.djvu/48


— 43 —

Egli si era buttato disertore e addio bersaglieri. Adesso andava pei monti.

Erano tanto belli quei monti! Ne vedeva tutto intorno, lontano, lontano, gli uni di là dagli altri, più in là, sempre più in là, sino a una sfumatura tranquilla d’azzurro che tirava il cuore. Doveva essere il mare. Bianche come file di tende, laggiù erano le Alpi? Da qual parte: bisognava volgersi per guardare verso la sua Romagna? In quell’ora nella sua cittadetta, la gente si dava attorno a lavorare pensando forse a quei che erano fuori raminghi; in casa sua la sua mamma, apparecchiando la mensa, forse piangeva. Per lei, avrebbe voluto non essersi mosso mai; il resto del mondo non gli veniva neppur in mente. Aveva gustato le solitudini lunghe dei boschi d’abeti, dove le piante cadute per vetustà, infracidivano non toccate dall’uomo. Eppoi, quel ramarro che dianzi gli aveva fatto avere un brivido, venendo a frullo tra le foglie, e si era fermato quasi ai suoi piedi, e lo guardava con gli occhietti vividi e confidenti ma con un po’ di batticuore; non era più bello di tante cose belle del mondo? Su d’una foglia di castagno trescavano due coccinelle, di quelle che dalle sue parti chiamavano pecorelline della Madonna.

Forse passò pel cuore di Pellegro un desiderio d’amore. Poichè non poteva più tornare neppur nella sua terra senza essere carcerato per ribelle; come sarebbe stato dolce lo starsene sempre li, amare, lavorare, e dimenticare! Fantasticava una