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punizione che il dottor Crisante s'è meritato. Il dott. Crisante, con tutti i suoi figliuoli dell'amore, e con la serva che non ne vuole in casa nessuno, è il male: il bene invece è il dott. Paleari coi suoi figliuoli legittimi, « robusti come quercioli, » per i quali alacremente lavora; è la moglie saggia, affet- tuosa, fedele; è tutta quella casa di provincia, ove si respira un’aura di patriarcale onestà. In quella casa si ha un libro ove si registrano da secoli le nascite dei figliuoli, e si tiene, figuriamoci! tra le len- zuola, dentro l’armadio della biancheria. È « un libro vecchio vecchio, legato in carta pecora ingial- lita e grinzosa, che dà un senso quasi religioso, di vita antica, di spiriti rari richiamati da quelle pagine scritte da tante mani di morti ». Mentre il dottore rilegge in quel libro sacro della famiglia, la data del sesto figliuolo che ora gli è nato, 2 settembre 1870, ecco che egli ode i soldati, richiamati sotto le armi (è vicina la breccia di Porta Pia), e can- tano: « Anderemo a Roma santa Anderemo in Campidoglio!»
e il dottore ne trae buon augurio per il suo sesto figliuolo.
Perchè agli affetti di famiglia si alternano gli affetti patri anche in queste novelle. Pieno delle grandi cose udite, vedute e alle quali da giovane