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brighe gli potevano nascere. Eppoi, che farsi aiu- tare dal Paleari? Non era stato lui la causa di tutto quel suo trambusto? Ora lo odiava. E si chiuse ancora di più, cominciando a credere d’aver tutte le ragioni dalla sua.

Intanto, fuori, la gente che gli aveva tagliati i panni addosso cominciava a stancarsi di dire; ma nella farmacia del signor Saverio il capitano degli uccelli tirava sempre in ballo lui e i suoi guai. Avrebbe voluto vederlo almeno da un pertugio come doveva esser ridotto quel libertino! Gliele aveva date lui le Fenici! Capitava qualche volta il Paleari, mentre la compagnia era in quei discorsi; ma allora tutti tacevano o mutavano chiave. Invece in casa sua, quasi ogni giorno, si doveva parlare di Crisante perchè la signora Valeria non finiva mai di dolersi che per cagione di lui, ancorchè non l’avesse fatto apposta, il dottore si fosse ab- bandonato in quella miseria di vita.

— Mi dispiace — le disse un giorno il marito — che tu donna scusi tanto quell'uomo; me ne dispiace davvero. Tornerà a uscire, vedrai; tornerà a uscire.

Valeria non ne parlò mai più.

Ma in quanto a Crisante fu visto uscire soltanto alcune settimane dopo, e ancora non dalla porta di casa, ma da un usciolino dell’orto, e ficcarsi subito in una viottola che menava nella campagna. Però egli doveva aver voluto che Lupinella lo se- guisse, perchè qualcuno vide costei che, a distanza, lo teneva d’occhio. Passeggiò quella volta un poco,