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lava all’animo, di maniera ch’essa non si sentiva più nè dei suoi, nè di sè. Di chi dunque doveva essere la sua vita, poichè Pellegro più non tor- nava? Quella volta che lo aveva veduto lassù, seduto sulla palancola, come aveva fatto presto a balzar giù! Sentiva di nuovo la stretta delle sue braccia, la sua voce, i suoi baci. Le passavano per la vita dei fuochi, si sarebbe spogliata volon- tieri per gettarsi a sguazzare in quell’acqua, tuf- farsi, star sotto, morire. A un tratto senti un fruscio, si rizzò, si volse, le avevan gridato: Ci seil

— Ah! sei tornato! — gridò col cuor che scop- piava esultando.

Non era Pellegro.

Con la giacca su d’una spalla, grondante sudore, acceso come un basilisco che fosse scivolato laggiù per abbeverarsi; Pilo era saltato da una delle rocce alle spalle di Nunzia, e piantato sull'erba, con la testa e il busto un po’ innanzi, la bruciava. con

. gli occhi.

Nunzia si vide perduta.

— Ah! tu non ci sei più tornata nei boschi di là? Da tre mesi ti ci aspetto! Chi poteva sognare che tu venissi qui? Una ragazza che non ha paura qui! Già, te l’ha levata lui la paura; la paura, la vergogna e tutto, nevvero? Ebbene, ora ci sei...

o ti ammazzo!

La giovine si senti presa per la vita, scossa, quasi levata da terra, prima di rinvenire dal colpo. Si raccomandò a Maria Vergine, e le parve di ve- derla tra boschi e cielo, perchè nel dibattersi le