Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
Co
— O babbo! — chiamò sgomenta.
Anna corse e gridò: — e il soldato?
— L’han preso!
La donna si diede una manata in fronte: ma Nunzia non disse parola, nè si mosse. Aspettò. Poi, arrivati quei due, levò di sotto al braccio del babbo il lenzuolo che aveva servito a coprir la cassa del nonno; e stringendoselo al petto, stette a sentire il racconto del fatto, che Anna cavava al marito e al cognato, provando dei crucci forti come di persona tradita. Nunzia invece pigliava forza. Quel giovane che le aveva parlato così bene, sarebbe tornato: se no, avrebbe voluto dire ch’era morto. Allora, sapeva lei quel che avrebbe fatto. Laggiù, nel cimitero, c'era posto per tutti: e il suo nonno intanto ci passava la sua prima notte.
Chi vive si dà pace, massime tra la gente di monte che se ne sta tutta nella natura. Oggi, do- mani, ogni giorno un po’, tutto ritorna; dal sor- riso al riso, dal ricordo raro all’oblio; passano le settimane; chi morì giace, e meglio per lui.
Ma Nunzia non sorrise più. Di Pellegro non aveva risaputo nulla, salvo che l’indomani del fu- nerale del suo nonno, due carabinieri lo avevano menato via dal borgo legato su d’una carretta; e
ga carretta, nella sua mente, andava ancora, andava che non finiva mai. Tuttavia essa viveva in una pace sicura. Lavorava, usciva con le mucche, non parlava in casa, ma da sè e nei boschi faceva dei lunghi discorsi. Cominciò poi a provare una certa noia delle donne che, dai casolari vicini,