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detto di un solo Scrittore, nuovo e lontano dai fatti; e perchè lo stesso Angelita, primo e solo a propalare quell’epoca, non aveva allegato nessun argomento o documento capace di sostenerla. Soltanto per accreditare generalmente la sua narrazione Lauretana, aveva nominato gli annali di Recanati, in cui non ci è nessuna parola dell’epoca, e una Schedola di Dalmazia, la quale Egli medesimo aveva probabilmente abbandonata fra le cartaccie.

32. Nulladimeno non mi contentai di questi argomenti, e prima di concludere definitivamente che la Santa Casa fosse arrivata in tempi molto anteriori, mi diedi ad altre indagini. Esaminai e feci esaminare con l’ajuto di buoni e dotti amici, tutte le Storie nostre, per vedere se ci era documento o memoria, la quale contrastasse con la opinione di un arrivo più antico; e niente fu trovato in contrario, levato l’arbitraria asserzione dell’Angelita. Rivolsi le ricerche alla Dalmazia, e nelle Storie e nelle tradizioni di quei popoli, trovai immemorabile, e sempre ferma e costante la persuasione dell’arrivo e della partenza: quanto però alle epoche rispettive, non ci sono né monumenti né ricordanze, e ancor là si ripetono solamente le parole dell’Angelita. Finalmente presi a considerare gli Scrittori delle cose Orientali, e da nessuno di Essi apparisce che nell’Anno 1291 la Camera dell’Annunziazione si trovasse tuttora nella Città di Nazaret. Anzi da tutti più o meno precisamente rilevasi, che quella Augustissima Camera mancava dalla Palestina fino dai primi Secoli della Chiesa. Dunque conclusi che l’epoca promulgata dall’Angelita era falsa e che le traslazioni miracolose in Dalmazia e in Italia erano seguite fino da remotissimi tempi.

33. Oltre il ripudio di quest’epoca temeraria e bugiarda, io non toccai nessuna delle tradizioni, con le qua si correda e si onora la Storia Lauretana. Anzi le accolsi, le concordai; e sostenni e difesi tutto ciò che si espone nelle leggende antiche, segnatamente in quelle tanto famigerate del Teramano e del Mantovano. Con ciò restai persuaso e certo di avere illustrata e purgata la Storia, e di avere altresì consolidata e consolata la divozione dei popoli Cri-