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dei famosi saggi 99


Voi non vedete che le scintille dello spirito: ma non conoscete quale incudine sia lo spirito e quanto sia crudele il suo martello!

In verità, voi non conoscete l’orgoglio dello spirito! Ma ancor meno sapreste sopportare la modestia dello spirito, se essa volesse parlare!

E mai, sinora, sentiste bisogno di gettar in una fossa di neve il vostro spirito; non siete tanto ardenti da poter fare ciò! E per questo non vi è dato conoscere l’estasi del suo algore.

Ma a tutt’i modi voi fate troppo a fidanza con lo spirito; della vostra sapienza troppo spesso faceste un asilo per i cattivi poeti.

Voi non siete aquile; per ciò non avete ancora appresa la felicità nel terrore dello spirito. E chi non è uccello, non deve librarsi sopra i precipizi.

Voi siete tiepidi: ma ogni conoscenza profonda trascorre fredda; freddi al par del gelo sono i più profondi pozzi dello spirito, ristoro alle mani ardenti e a chi è pronto all’azione.

Onesti mi apparite e stecchiti e con la schiena dura, o voi saggi famosi! — Voi non siete sospinti da nessun forte vento, da nessuna forte volontà.

Non vedeste mai una vela scorrere sul mare gonfia e tremante dinanzi alla violenza del vento?

Simile alla vela tremante per la violenza del vento scorre la mia sapienza sui mari — la mia selvaggia sapienza!

Ma voi, servi del popolo, voi saggi famosi — come potreste navigare con me?».

Così parlò Zarathustra.