Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
delle mosche del mercato. | 49 |
Ripara, amico mio, nella tua solitudine: io ti veggo tutto punzecchiato da mosche velenose. Fuggi là dove soffia il vento rude e impetuoso! Fuggi in solitudine! Troppo sei vissuto vicino ai piccoli e ai miserabili: salvati dalla loro invisibile vendetta! Contro di te essi tutti anelano vendetta.
Non alzare più il braccio contro di loro! Essi sono innumerevoli, e tu non devi avere per sorte l’ufficio d’un cacciamosche.
Innumerevoli sono i piccoli e i miserabili; e più d’un superbo edificio è crollato in causa delle goccie piovane e della mala erba.
Tu non sei una pietra, ma già sei incavato dalle molte goccie. Le molte goccie ti potrebbero spezzare.
Ti veggo sofferente per le molte mosche velenose, punto a sangue in cento parti: la tua alterezza sdegna la collera.
Sangue vorrebbero da te, fingendosi ingenue, sangue bramano le loro anime esangui — e perciò punzecchiano senza posa.
Ma tu, o profondo, tu soffri troppo crudelmente anche per le piccole ferite; e prima che tu risani, lo stesso verme velenoso riprende a strisciarti sulla mano.
Tu sei troppo altero, per uccidere questi avidi vampiretti. Guardati però di non esser costretto poi a sopportare le lor velenose punture!
Essi ti ronzano intorno anche con la lode: l’impudenza. Essi vogliono il contatto della tua pelle e del tuo sangue.
Essi ti adulano al pari di Dio o del demonio; essi piagnucolano dinanzi a te, come dinanzi a Dio o al demonio. Che importa! Son adulatori e piagnoni e nient’altro.
Pur molte volte ti sembreranno amabili. Ma l’amabilità è la prudenza dei vili. Sì, i vili sono prudenti!
Essi pensano molto a te nella loro anima angusta — tu desti i loro sospetti! Tutto ciò che è meditato è per essi sospetto.
Ti puniscono per le tue virtù. E in fondo non ti perdonano che i tuoi errori.
Perchè sei mite e giusto, tu dirai: «Essi sono incolpevoli della lor vita meschina». Invece la loro piccola anima pensa:
«È una colpa ogni grande vita».
4. — NIETZSCHE. Così parlò Zarathustra. |