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degli sprezzatori del corpo 31



Degli sprezzatori del corpo.

«Agli sprezzatori del corpo voglio ora dire il mio pensiero.

Io non pretendo che imparino od insegnino cose diverse da quelle che hanno imparate e insegnate fin qui; bensì che dicano addio al proprio corpo — e si tacciano.

«Io sono corpo ed anima»: così parla il fanciullo. E perchè non dovremmo parlare come i fanciulli?

Ma l’uomo desto e cosciente, dice: Io sono corpo e niente altro all’infuori di ciò: e l'anima non è altro che una parola per significar qualche cosa che si trova nel corpo.

Il corpo è un grande sistema, una cosa molteplice con un senso solo: è guerra e pace, gregge e pastore.

Uno stromento del tuo corpo è anche la tua piccola ragione, fratello mio, che tu chiami «spirito»: un piccolo stromento e trastullo della tua grande ragione.

«Io» dici tu, e vai superbo di questa parola. Ma più grande ancora — e tu non vuoi crederlo — è il tuo corpo e il suo sistema; esso non dice «Io» ma è «Io».

Ciò che percepisce il senso e intende lo spirito non ha mai fine in sè stesso. Ma senso e spirito vorrebbero persuaderti che essi sono fine ad ogni cosa, tanto son vani.

Stromenti e trastulli sono sensi e spirito: dietro a loro si cela il proprio essere, il quale cerca con gli occhi dei sensi e ascolta con gli orecchi dello spirito.

E sempre sta in ascolto il proprio essere e cerca: confronta, soggioga, conquista, distrugge. Domina ed è anche il dominatore dell’«Io».

Dietro ai tuoi pensieri ed ai tuoi sentimenti, o fratello, sta un potente dominatore, un sàvio ignoto — che si chiama il proprio essere. Egli abita nel tuo corpo; è il tuo corpo.

V’ha maggior ragione nel tuo corpo, che non ne contenga la tua miglior sapienza. E chi sa mai perchè il tuo corpo ha proprio bisogno della tua miglior sapienza?

Il tuo essere si ride del tuo Io e dei suoi salti orgogliosi.

Che cosa significano questi salti e voli del pensiero? dice in sè