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278 | così parlò zarathustra - parte quarta |
Disimparate questa cura dell’intento, o creatori: la vostra stessa virtù vuole appunto che nulla voi facciate per un fine o per una ragione. Voi dovete turare gli orecchi a queste false e piccole parole.
La virtù «per il prossimo» non è propria che della gente piccina: essa insegna che tutti sono uguali, che una mano lava l’altra: — ma la gente piccina non ha nè il diritto nè la forza del vostro egoismo!
Nel vostro egoismo, o creatori, si cela la previdenza e la provvidenza del parto.
Ciò che nessuno ha ancora veduto — il frutto — è difeso e nutrito da tutto il vostro amore.
Là dove converge tutto il vostro amore — nella vostra creatura — ricercate la vostra virtù! L’opera vostra, la vostra volontà, ecco il «prossimo» vostro: non lasciatevi ingannare da falsi valori.
12.
O voi che create, o uomini superiori! Chi deve partorire è ammalato; ma chi ha partorito è impuro.
Chiedetene alle donne: non già per provar piacere esse partoriscono. Il dolore fa gridar le galline e i poeti.
O voi che create, in voi molte cose sono impure. Gli è che voi doveste esser madri.
Un nuovo figlio; ahimè, quanta nuova sozzura con lui venne al mondo! Scostatevene! Chi ha partorito deve purificare la sua anima.
13.
Non siate virtuosi oltre le vostre forze! E non chiedete a voi stessi cosa che non sia compresa.
Vi sia norma la virtù dei vostri padri! Come potreste ascendere se la volontà dei vostri padri non salisse con voi?