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240 così parlò zarathustra - parte quarta


Che importa a me se il fondo è piccolo o grande? Se si chiama palude o cielo! Una spanna di fondo mi basta: è sufficiente per starvici sopra. Nella vera coscienza della saggezza non esiste nè il grande nè il piccolo».

«Sicchè tu saresti per caso il conoscitore della sanguisuga?», chiese Zarathustra, «e tu la segui sino nel fondo più remoto, o diligente ricercatore?».

«O Zarathustra», rispose il calpestato, «trista opera sarebbe questa: come potrei io arrischiarmi a far ciò?

Tuttavia io sono conoscitore perfetto del cervello della sanguisuga: — ecco il mio mondo!

E può forse dirsi un mondo? Ma perdona se qui lascio parlare il mio orgoglio, perchè in ciò nessuno m’agguaglia. Per questo ho detto poc’anzi «qui sono in casa mia».

Da quanto tempo tengo dietro a quest’unica cosa, al cervello della sanguisuga, affinchè la lubrica verità non mi sfugga!

Qui è il mio regno! — Per ciò io ho fatto getto di tutto il resto, e ogni altra cosa mi divenne indifferente; proprio vicino alla mia scienza siede la mia torbida ignoranza.

La mia coscienza dello spirito richiede da me ch’io sappia una cosa sola ed ignori tutto il resto: mi fanno schifo tutti i mediocri dello spirito, i vaporosi, i sentimentali perplessi.

Là dove finisce la mia sincerità, io sono cieco e voglio essere cieco. Ma là dove voglio sapere, amo anche esser sincero: duro, rigoroso, severo, crudele, inesorabile.

Ciò che tu dicesti una volta, Zarathustra: «Lo spirito è la vita stessa che incide nella vita», mi condusse e mi sedusse alla tua dottrina. E invero, col mio proprio sangue io accrebbi la mia saggezza».

— «Si vede», lo interruppe Zarathustra; giacchè ancora dal braccio nudo del coscienzioso scorreva il sangue e dieci sanguisughe vi stavano attaccate tenacemente.

O tu, strano compare, quante cose m’insegna il tuo esempio! E forse non tutte oserei dirle ai tuoi severi orecchi.

Ebbene! Separiamoci qui! Pure amerei rivederti. Lassù il sentiero conduce alla mia caverna: questa notte tu devi essere il mio ospite gradito.