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delle tavole antiche e delle nuove | 203 |
E sia perduto per noi ogni giorno, in cui non danzammo almeno una volta! E falsa suoni per noi ogni verità, che non abbia saputo destare almeno una volta il riso.
24.
Badate che il vostro conchiudere i matrimoni non sia un falso chiudere! Voi conchiudete troppo presto: la conseguenza n’è l’infrazione della fede coniugale!
È meglio ancora rompere il matrimonio, che piegarlo, che mentirvi! — Mi disse una donna: «È ben vero che io infransi il matrimonio — ma prima il matrimonio infranse me!».
I male accoppiati mi paiono sempre i più vendicativi: essi vogliono far scontare a tutto il mondo il delitto di non poter più correre liberi e svelti.
Per ciò io voglio che gli onesti dicano: «noi ci amiamo, lasciate che noi pensiamo al modo di serbare il nostro amore! Forse che la nostra promessa non dev’essere altro che una scommessa?
— «Concedeteci un termine: un breve matrimonio, perchè possiamo convincerci che siamo atti alle grandi nozze! Non è già cosa di poco momento quella di dovere star sempre a due!».
Così io insegno a tutti gli onesti; e che avverrebbe del mio amore per il superuomo e per tutto ciò che ha da venire, se parlassi e consigliassi altra cosa?
Non soltanto a trapiantarvi, ma a piantarvi in alto — a ciò, miei fratelli, vi possa giovare il giardino del matrimonio.
25.
Chi conobbe le antiche origini, finirà per cercare le fonti dell’avvenire e le scaturigini nuove.
O miei fratelli, non passerà lungo tempo, e nuovi popoli sorgeranno e nuove sorgenti scorreranno scrosciando in nuovi abissi. Giacchè il terremoto dissecca molti pozzi, ma anche scopre alla luce molte forze interne e molte cose secrete.