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delle tavole antiche e delle nuove | 201 |
20.
O miei fratelli, sono io forse crudele? Pure io vi dico: a ciò che sta per cadere bisogna dare un urto!
Tutto ciò ch’è dell’oggi decade: chi oserebbe trattenerlo nella sua caduta? Ma io — io voglio ancora spingerlo, perchè cada più presto.
Conoscete voi la voluttà che travolge le pietre nei profondi abissi? — guardate come questi uomini dell’oggi precipitano nelle mie profondità!
Io sono un messaggero di artisti migliori, o fratelli! Un esempio! Fate voi secondo il mio esempio.
E colui, al quale non potete insegnar di volare, spingetelo, perchè cada più presto.
21.
Io amo i valorosi; ma non basta essere un buon schermidore, bisogna anche sapere contro chi debbono essere diretti i colpi!
E talvolta la maggior bravura è nel frenare sè stessi e passar oltre nell’intento di risparmiarsi per un avversario più degno!
Voi dovete avere per avversari coloro che meritano odio, non già quelli cui si conviene il disprezzo: voi dovrete andar orgogliosi dei vostri nemici: così v’insegnai già un’altra volta.
Per il nemico più degno, amici miei, dovete serbarvi: per ciò dovete passar oltre a molte cose, — e specialmente oltre alla plebe che vi riempie gli orecchi parlandovi di popolo e di popoli.
Che il vostro occhio non si lasci offuscare dalle lor ragioni in contrasto! C’è molta ragione e anche molto torto: e chi osserva è costretto ad adirarsi.
Vederci dentro, e menar colpi — una cosa chiama l’altra: per ciò recatevi nei boschi e mettete a dormire la vostra spada!
Seguite il vostro cammino! E lasciate che il popolo e i popoli seguano la loro via — una via tenebrosa davvero, non rischiarata da un solo lampo di speranza!