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196 così parlò zarathustra — parte terza


E chi non fa che «trebbiare la paglia», perchè deve dir male del trebbiare? Turate la bocca a cotesti pazzi!

V’hanno tali, che si siedono a tavola senza portarvi nulla di proprio, nemmeno una buona fame, — e poi bestemmiano: «tutto è vano!».

Ma invero il mangiar bene ed il bere meglio non è arte da sprezzarsi, o miei fratelli! Spezzate, spezzate le tavole degli insoddisfatti!

14.

«Per chi è puro tutto è puro». — Così parla il popolo. Ma io vi dico: per i porci tutto si converte in porco!

Perciò gli entusiasti e i colli torti, che hanno torto anche il cuore, predicano: «il mondo è per sè stesso un mostro immondo».

Giacchè tutti costoro sono gli impuri dello spirito; specialmente quelli che non hanno mai quiete e riposo se non quando riescono a vedere il mondo dal rovescio — essi che vivono appostati dietro il mondo!

A costoro io dico (se bene non è cosa amabile): Il mondo rassomiglia all’uomo in questo: che anch’esso ha il suo deretano. — E questo è vero!

C’è molta immondizia nel mondo; ciò è anche vero; ma non per ciò solo il mondo è per sè stesso un mostro immondo!

È ben vero che sono in esso molte cose che puzzano; ma la stessa nausea fa spuntar le ali e le forze presaghe di fonti pure!

Anche in ciò ch’è migliore, qualcosa c’è sempre che muove a nausea; e anche la migliore delle cose è ancor sempre tale da dover essere oltrepassata!

O miei fratelli, di molta saggezza dà prova chi afferma che nel mondo, v’ha di molte cose immonde!