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134 così parlò zarathustra - parte seconda


«Così fu!». Ecco ciò che fa degrignare i denti alla volontà: l’intima pena di essa. Impotente contro ciò che fu fatto, essa per tutto quello, che è trascorso è una spettatrice malevola.

La volontà non può trionfare del passato. Non poter infrangere il tempo e le brame del tempo: ecco ciò che più l’addolora.

La volontà redime: che cosa potrà essa trovare per liberarsi da ciò che l’affligge e per beffarsi delle sue catene?

Ah, ogni prigioniero diventa un pazzo! Anche la volontà prigioniera si rende libera in pazzo modo.

Il pensare che ciò che fu non possa ritornare la fa fremere di rabbia; il passato, ecco il masso ch’essa non può rovesciare.

E così essa rovescia, irosa, i massi; e si vendica con tutto ciò che non prova rabbia al pari di lei.

In tal modo la volontà — la liberatrice — diviene una causa di dolore: e su tutto ciò che è atto a soffrire essa si vendica del non poter ritornare nel passato.

Questa, questa soltanto è la vera vendetta: la ripugnanza della volontà per il tempo e il «così fu».

In verità, una grande follia è nel nostro volere: e fu sventura per ogni cosa umana che tal follia imparasse ad aver dello spirito.

Lo spirito della vendetta! Amici miei, tale fu sinora l’oggetto d’ogni meditazione ultima per parte dell’uomo; dov’era il dolore si suppose dover esser sempre una punizione.

«Punizione», così la vendetta chiama sè stessa: con una parola menzognera essa sa procacciarsi ipocritamente una buona coscienza.

E siccome in colui che vuole v’ha sempre il dolore di non poter volere sul passato — così il volere e la stessa vita dovevano essere una punizione!

E allora le nubi s’addensarono su lo spirito: sino a tanto che la follìa predicò: «Tutto perisce, dunque tutto è degno di perire».

«È vera giustizia la legge che impone al tempo di divorare i propri nati»: — così predicò la follìa.

«Moralmente ordinate sono le cose secondo il diritto e il castigo. Oh, dov’è mai la liberazione dal flusso delle cose e dal castigo che ha nome «esistenza?»: — così predicò la follìa.