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108 così parlò zarathustra - parte seconda

Della superazione di sè stessi.

«Voi, saggi tra i saggi, chiamate «volontà di conoscere il vero» quella che vi ispira e vi fa ardenti?

Volontà di percepire tutto ciò che esiste: così io la chiamo.

Tutto ciò che esiste voi volete rendere conoscibile: giacché voi dubitate, per una giusta diffidenza, che tutto sia conoscibile.

Ma ciò che esiste deve sottomettersi e piegarsi a voi! Questo impone la vostra volontà. Esso deve diventar liscio e sottomesso allo spirito, quasi uno specchio che ne rifletta l’imagine.

Ecco in che consiste tutta la vostra volontà, o saggi tra i saggi: nel desiderio della dominazione; anche quando parlate del bene e del male e degli apprezzamenti dei valori.

Voi volete creare il mondo, per potervi prostrare dinanzi a lui; questo richiede l’ultima vostra speranza e la vostra ebbrezza.

L’ignorante e il popolo rassomigliano al fiume, su cui scorre una barca: e nella barca solenni e incappucciati siedono gli apprezzamenti dei valori.

La vostra volontà e i vostri valori voi li posate sul fiume del divenire. Un’antica volontà di dominazione mi rivela ciò che dal popolo è avuto per bene e male.

Voi, o saggi, accoglieste tali ospiti nella barca, dando loro splendori e nomi sonanti, — voi, e la vostra volontà dominatrice.

Ora il fiume trasporta la vostra barca: deve trasportarla. Poco importa se l’onda infranta assalga irosa la chiglia.

Non già il fiume è il vostro pericolo e la fine del vostro bene e del vostro male, o saggi tra i saggi: bensì quella stessa vostra volontà, la volontà della dominazione — la volontà inesausta e creatrice della vita.

Ma affinché voi comprendiate le mie parole intorno al bene ed al male io voglio dirvi alcunché sul conto della vita e di tutte le specie delle cose viventi.

Io seguitai, per vie aperte ed ascose, tutto ciò che vive, nell’intento di conoscere le ragioni della vita.