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il canto funebre 105


Ancor sempre io sono l’erede: il terreno fecondo del vostro amore, fiorente in vostra memoria di virtù selvaggiamente rigogliose, o dilettissimi!

Ah, noi eravamo creati per restar vicini l’uno all’altro, o leggiadre e strane meraviglie. E voi non veniste incontro a me ed ai miei desideri quali timidi uccelli, bensì pieni di fede in chi aveva fede!

Sì, creati alla fede e all’eternità degli affetti al pari di me: così devo chiamarvi anche dopo la vostra infedeltà, o sguardi e momenti divini: un altro nome non ho appreso ancora.

In verità, troppo presto moriste per me, o fuggitivi. Eppure, voi non fuggiste da me nè io fuggii da voi: nessuno di noi porta la colpa dell’infedeltà!

Per uccidere me, hanno strozzato voi, uccelli canori delle mie speranze! Si contro di voi, o dilettissimi, fu sempre rivolta la freccia della malvagità — scoccata a cercare il mio cuore!

E la freccia colse nel segno! Poi che voi foste sempre ciò ch’io ebbi di più caro, ciò che possedevo e a un tempo ciò da cui ero posseduto interamente. Per questo vi convenne e morir giovani e immaturi!

Fu diretta la freccia contro ciò che in me era più vulnerabile: eravate voi, dalle piume morbide e delicate, simili ad un sorriso che un semplice sguardo può far morire!

Ma queste parole dirò ai miei nemici: che cosa è un omicidio in confronto di ciò che avete fatto a me?

Voi avete commesso contro di me cosa assai più rea: voi mi toglieste ciò che non può ritornare più: — ciò io dico a voi, miei nemici!

Non uccideste voi forse le visioni, i più cari prodigi della mia giovanezza? Voi mi toglieste i compagni di gioco, quegli spiriti benedetti! In loro memoria io depongo questa ghirlanda: e in maledizione vostra.

Questa sia la maledizione contro di voi, miei nemici! Non rendeste voi forse fuggevole ciò che in me era eterno, al par d’un suono che si spezza in un’algida notte? A me tutto ciò non parve durar più d’un batter d’occhi divino, d’un momento!

La mia purezza mi aveva detto in un’ora buona: «Tutti gli esseri sono per me divini».