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Riguardo ai selvaggi, esperienze ripetute e scrupolose hanno provato che il loro senso cromatico non è per nulla difettoso. Restano finalmente i bambini di cui debbo parlare.

Il Preyer fu il primo o almeno il più tenace a sostenere che nei bambini la sensazione del colore «si sviluppa in quella stessa guisa che tracciò Magnus per l'evoluzione storica.» Secondo lui, dapprima non vedrebbero che il giallo e il rosso, e solo più tardi, il verde e l'azzurro che confondevano col grigio. Ciò parve importantissimo al Magnus, il quale credette di trovare a un tratto una base fisiologica e un considerevole argomento a favore della propria opinione.

Il Preyer portava a tre anni almeno il primo svilupparsi del senso dei colori, mentre Genzmer di Halle anticipava d'assai mettendo l'impressione del rosso a quattro mesi, notando che anche presso gli antichi il rosso