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I.
N giorno dell'inverno 1882-83, tornando dalla Certosa di Bologna, fui costretto da una pioggia dirotta a riparare sotto il portico che conduce al Meloncello.
Io non sapeva che sotto quegli archi si trovasse un'esposizione permanente letteraria ed artistica, di poco valore estetico, se si vuole, e anche poco pudica, ma in compenso largamente ornata di una modestia rara pei tempi che corrono.
Pochi lavori hanno la firma dell'autore cosicchè si dovrà sempre lamentare una grave