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contro il dominatore francese 33

tanto contro i francesi, ma neppure contro gli italiani; talchè m’apparve il docile e pacifico mediatore ideale dei tre popoli, l’indigeno, il dominatore e l’emigrante.

I Giovani Tunisini, a quanto mi disse il signor Zauche, sono contenti di restare sotto la Francia, anche per l’insegnamento datoci dalla storia: che, cioè, la Tunisia fu sempre dominata, dall’oriente o dall’occidente; dall’oriente, quando fu più forte, dall’occidente, quando fu più forte; nè poteva essere, nè potrebbe essere altrimenti, a cagione della sua posizione geografica. I Giovani Tunisini chiedono alla Francia, per il loro popolo, istruzione e lavoro soltanto; chiedono soltanto che essa promuova il risorgimento morale ed economico del popolo arabo. Essi stessi nacquero dalla scuola e nella scuola. Nacquero, i Giovani Tunisini, verso il 1875 in una scuola di Tunisi in cui era penetrata qualche cultura europea. Alcuni alunni di questa scuola andarono a Parigi a perfezionarsi e sempre più si europeizzarono. Quando nel 1881 la Francia venne qui, essa si servì di loro per interpreti, e sempre più i vincoli fra questa esigua avvanguardia del popolo arabo e la cultura francese, europea, si restrinsero. Ma la Francia, una volta installatasi qui, volle far tutto presto. Datasi a costruire in fretta, adoperò il lavoro che