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il dominatore, l'indigeno e l'emigrante 19

sostanza a quelli di ieri, sebbene sotto aspetti diversi e con parole mutate. L’odio di popolo contro popolo si mostra ora qui sotto forma tipica. L’odio di popolo contro popolo che in tanti tempi, da nazione a nazione, da città a città, da continente a continente, da stirpe a stirpe, da religione a religione, ha attraversato la terra, ha suscitato guerre e stragi; quest’odio franco-tunisino, non francese, ma della Francia distaccata a Tunisi che ha tutti i sentimenti della metropoli colonialmente ingrossati ed esasperati, ed ha cose e fatti e atti in proprio, affari e tutto sul territorio; quest’odio contro di noi, come già esisteva e agiva, come poi di fiamma che era, repentinamente divampò in incendio, come ora di nuovo si fomenta, ed esso parla e opera, in tutto ha caratteri prototipici.

L’italiano che passa, e la colonia italiana che resta, possono leggere sui giornali francesi di Tunisi periodi come questi: «Se dobbiamo credere ai giornali della penisola, il popolo italiano avrebbe accolto con un entusiasmo grandissimo rasentante il delirio il voto della camera e del senato proclamante la sovranità intera dell’Italia su la Tripolitania e la Cirenaica. A dire il vero, non ci vuol molto per far vibrare la corda patriottica presso i nostri fratelli latini