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la turca, la filoellenica, l'italiana 197

desimi: — Oh, non le restituirà! Perchè dovrebbe? Sarebbe un vero peccato! — E qui a Rodi, a Kos, su qualunque scoglio dell’Egeo quattro italiani s’incontrino, lo stesso discorso avviene con la stessa chiusa: — Sarebbe un vero peccato! — E sopra coloro i quali stanno qui, può sopratutto la visione della bellezza delle isole, per lo meno di una, Rodi. Per questa sua bellezza che è divina, non vorrebbero lasciarla. In tutti, o italiani che stanno, o sono stati qui, o italiani che non si sono mossi d’Italia, c’è un sentimento curioso. C’è il sentimento che l’Italia possa tenere, o lasciare per una specie di dilettantismo, se riesco a farmi intendere, di conquistatrice estetica e sentimentale. — È bella Rodi. Lasciarla? Sarebbe un vero peccato! — Tutt’al più si considera l’importanza strategica di Stampalia. Ma la combinazione della guerra ci ha portato ben altro vantaggio. Ci ha portato questo vantaggio che appena espresso è per sé eloquente: con la occupazione delle Sporadi noi possiamo avere iniziato il nostro avvenire asiatico.

Nell’Asia turca che deve o prima o poi non essere più turca, le maggiori nazioni europee, sull’Anatolia e superando il Tauro sull’immenso deserto arabico, da Costantinopoli a Smirne, da Smirne a Damasco, da