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l92 le tre soluzioni

Turchia con le menzogne, con le calunnie, passò il segno; tanto che l’impressione più forte della guerra è stata spesso questa: che noi avevamo affare con un nemico brutto. Moralmente brutto. Inoltre, fa un numero a sè, e per i suoi aspetti civili e per i suoi effetti materiali, l’azione più odiosa che questo nemico brutto perpetrò contro di noi: quella, cioè, dell’espulsione dei nostri connazionali dal suo territorio. E in fine dobbiamo considerare che da un anno ormai i turchi inquadrano in Tripolitania gli arabi che combattono contro di noi. Non avendo dato alla Tripolitania nulla negli anni della loro dominazione, avendola lasciata quale l’avevano trovata e peggio, avendole estorto quel poco che le si poteva estorcere; avendo ridotto al minimo il presidio con cui tenevano la Tripolitania e la Cirenaica, a poche migliaia di soldati; appena si trattò di perderle, ci rivoltarono contro in Tripolitania e in Cirenaica il massimo sforzo d’arabi armati da loro, condotti e inquadrati da loro. Se anche senza i turchi gli arabi della Tripolitania avrebbero prese le armi contro di noi, come fecero gli arabi dell’Algeria contro i francesi e fanno ora gli arabi del Marocco; o se pure non le avrebbero prese, come accadde agli stessi francesi, quando occuparono la Tu-