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regionalmente emigrante, ma nazionalmente è conquistatore. Anche il greco del regno, quando emigra, costruisce qualcosa di più della sola sua fortuna personale; tornando, o mandando il suo denaro nel regno, con questo si ricollega: e gli Averof che donano navi da guerra alla nazione e stadii di marmo alla capitale, costruiscono nazionalmente. Qui poi, su questi piccoli scogli che la civiltà aveva dimenticati, si è sotto il dominio della morte, il turco; eppure l'emigrazione produce se non altro la nettezza e l’abbellimento d’una piccola città. L’emigrazione è il primo e il più umile contatto col di fuori, quasi un principio d’imperialismo, sebbene alla rovescia, da cui può uscire la grandezza dei popoli. Quei di Leros emigrano in Egitto, mettono insieme qualche somma, tornano, si fabbricano una villetta nell’isola natìa.

Giunsi da Leros a Lipso in poco più di un’ora, e Lipso è la più piccola delle molte isole da me visitate, quella che più ricorda al visitatore le età dei pastori omerici. Rividi lassù, sulla piccola collina dov’è la piazzetta dinanzi alla chiesa, i dieci o dodici soldati che avevano fatto il viaggio con me sino a Kalimno, e che ora guardavano la navicella che affondava l’áncora nel porto. Il qual porto è un ferro di cavallo di col-