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prefazione xi

ropea. Tunisi, per esempio, è un punto dove il contatto, di collaborazione e di conflitto tra la nazione per eccellenza plutocratica, la Francia, e la nazione per eccellenza proletaria, l'Italia, è evidente; e quindi Tunisi è un ottimo punto di osservazione. E bisogna di frequente tornarci.

Ciò premesso, si può capire come la Turchia stessa assuma la sua parte nel sopraddetto dramma. È la parte del cadavere di appestare la casa; così è di questo mostro tartarico putrefatto, di corrompere la civiltà europea, di far calare i valori della morale politica europea. Già così la Turchia agisce da secoli secondo la verità delle seguenti parole dette alla camera francese dal deputato Malleville nel 1846, ma lapidarie anche oggi: «La volontà dell'Europa è decisa a mantenere l’integrità dell’impero ottomano, l’integrità, cioè, della preda mostruosa verso la quale da sì gran tempo le ardenti rivalità europee aguzzano il loro appetito, e la cui spartizione si sforzano di differire sine die, nell’incertezza del pezzo che sarà per toccarne a ciascuno». Già quale è esposta in queste parole, la Turchia agisce come fomite permanente di cupidigia e di viltà per le nazioni europee. Ma c’è di peggio oggi. La Turchia, debitrice del capitale straniero, dispensatrice di «con-