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132 in pellegrinaggio a psithos

presso, nel sacrato stesso, a destra della chiesa, dormono in fila, schierati come nel combattimento, otto bersaglieri che morirono il 16 Maggio. Sulle otto tombe ci sono otto ghirlande secche e altre più piccole intorno alle otto croci, e garofani freschi piantati nel terreno che una donna di Psithos annaffia tutti i giorni. Restammo lungamente con gli occhi fissi su quella breve linea silenziosa sentendo dentro di noi che avevamo toccato la meta del nostro pellegrinaggio. Giovani del nostro sangue e di sangue cristiano erano stati portati dal corso delle vicende umane a combattere contro quelli stessi infedeli che quattro secoli prima avevano cacciato dall’isola altri cristiani di sangue affine e nostro. E non erano giunti qui dalla patria, freschi degli amplessi del padre, della madre e dei cari fratelli, ma erano giunti da un’altra sponda dove anche avevano combattuto e poi avevano passato il mare interrompendo quella per questa guerra, e il perchè dell’una e dell’altra era rimasto a loro ignoto, come a tutti noi restano ignoti i decreti della provvidenza. Ma obbedienti avevano superato la resistenza delle loro forze, e forzando la marcia sulle alte rocce col respiro mozzo, pallidi sotto il sole rovente, erano giunti dove erano morti, fiore del reggimento, fiore di tutto l’esercito,