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la strada nuova - un villaggio greco 119

sero gli ufficiali, non ne potevamo più. Ma quelli de’ nostri soldati che per qualche momento restavano indietro, ripresa lena ci raggiungevano. — Sempre, quelli che restarono indietro col respiro mozzo, raggiunsero i compagni. E il giorno manovrarono, combatterono, sotto la sferza d’un sole senza vento, e la sera dopo erano di ritorno a Rodi.

Giungemmo a Koskino e lo trovammo popolato e lindo, un modello dei molti villaggi che ha l’isola, tutti greci, tranne quattro o cinque turchi, il villaggio cretese, nuovo, tra Rodi e Trianda, Asguro sopra a Rodi, Salakos, Katokalamona e Apanokalamona sul versante occidentale. I villaggi greci hanno le case piccole e basse, quadrate, tozze, tutte bianche e senza tetti, come quelle degli arabi. I villaggi e le città degli arabi, com’era Tripoli, com’era Bengasi, rassomigliano ai sepolcri imbiancati, secondo la similitudine di Gesù Cristo, perchè al di fuori e da lontano splendono anch’essi come neve al sole e dentro sono tane luride. Non così il villaggio di Koskino. Entrammo per le case. Erano tutte in ordine e linde e con le pareti adorne di stoviglie, press’a poco come si usa anche nelle case delle isolette della laguna veneziana, con la differenza che a Murano e a Burano si usa di appendere alle pareti per belluria