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rodi d'italia 101

si stringevano al muro e coprendosi tutto il viso scantonavano dal primo angolo che trovavano. Una era uscita da una bella porta cinquecentesca con un’anfora sul capo e si disponeva a scendere la gradinata; si voltò rapidamente, riaprì, intravidi un giardino, sparì. Giunsi in un punto da cui si partivano quattro fughe d’archi. Da per tutto sparirono donne silenziosamente. Non una che mettesse un piccolo grido. Mi soffermai per incanto. Ero in una città vuota.

La vecchia Rodi è abitata da tre vecchie stirpi: la turca, l’ebraica e la greca. I greci, cristiani, non possono propriamente abitare nel castello pel divieto dell’islam; vi hanno soltanto le botteghe e la sera tornano alle loro dimore di Neokorio dove stanno anche gli altri europei; ma i più ai sobborghi di Sant’Anastasia, San Giorgio, Anarghiros e Metropolis che circondano la città dalla parte di mezzogiorno. Nel castello, insieme coi turchi e nella parte orientale, abitano gli ebrei. Quivi ed ai mercati dove ebrei, turchi e greci hanno le botteghe, Rodi serba il solito aspetto delle solite città levantine, sia delle isole, sia delle sponde del Mediterraneo, delle solite città, cloache di popoli, sian questi greci od ebrei, arabi o turchi. Qui è il fondigliolo di vecchi popoli, o mercanti e navigatori come il greco e il fenicio,