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90 da trianda, sul monte smith,

e un’altra più lontana e un’altra più lontana ancora, e un’altra alle vostre spalle e un’altra ancora! Sono le linee de’ nostri soldati che campeggiano sulla città conquistata e tengono sempre le trincee e le ridotte per conservare l’animo guerresco. Qui sul monte Smith sta un battaglione del 4.° bersaglieri, e laggiù a destra sulle pendici orientali dello stesso monte, ecco la ridotta Firenze dove stanno gli artiglieri toscani del maggiore Nobili e del capitano Archivolti; donde poi si distendono andando sempre verso oriente altri due battaglioni di bersaglieri, finché toccano la ridotta San Marco del 57.° fanteria, il reggimento veneto del colonnello Vanzo, che è attendato su campi di floridi ulivi e all’ombra di giganteschi platani, presso fontane e cisterne. Dove io fui e quattro fucilieri veneti mi raccontarono della battaglia delle Due Palme e i quattro sbalzi sul terreno scoperto, le buche, la strage delle loro baionette, celebrando il loro colonnello ed il generale Ameglio. E laggiù, verso l’interno dell’isola, le ultime due bandiere che appena si vedono, sono delle compagnie di alpini del capitano Trivulzio e del maggiore Rho. I quali dopo la vittoria fanno alla maniera romana una strada, sino ad Aphandos, scavandola di balzo in balzo e di burrone in burrone nella roccia viva, e la sera tornano