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da brindisi a rodi 79

la costa lunga di Rodi, a sinistra quella dell’Anatolia, e le due coste son prossime e ugualmente montuose. Rodi è montuosa come le Cicladi e le altre Sporadi, come le coste di Grecia e dell’Asia Minore. Il cielo era limpidissimo, il mare fermo e vivo con un venticello fresco; Rodi alla distanza di tre o quattro miglia era velata d’un velo di vapore bianchiccio, e dinanzi a noi, lontano lontano ancora, verso la sua punta settentrionale, si perdeva in uno sfolgorìo chiaro sotto il sole che saliva. Un ufficiale di bordo, tutt’animato anch’egli dalla grande novità che a noi tremava nel cuore, ci additava e nominava i luoghi della costa, a mano a mano che passavamo. Ecco Kalavarda dove sbarcarono i bersaglieri! Ecco, dietro quei monti è Psithos! Ecco Villanuova e il monte Fileremo con la cima piatta turrita di rovine, ed ecco finalmente la baia di Trianda il cui arco insieme con quello della costa asiatica, della Doride biforcuta, chiude il mare quasi in un lago! Qualche barca a vela passa dinanzi a noi. Oltre la punta di Rodi fumano due navi: è l’Amalfi e più in là la Vittorio Emanuele. Accostiamo. Costeggiamo ora la stessa città, la città nuova, tutta piccole ville bianche dai tetti rossi, che sale in costa tra giardini ed alberi. Ed ecco la torre di Sant’Elmo, la torre