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Serate in famiglia 77


«Mi pare di vedere ancora una bella giovane di venti anni venir tutti i giorni con un canestro pieno di viveri, che distribuiva indistintamente a poveri e ricchi, amici e sconosciuti, a tutti quelli che erano là instancabili, oppure accasciati dalle ferite e dalla fatica a combattere; ci appariva come una fata benefica, quando un giorno, mentre faceva la distribuzione dei viveri, scoppiò una bomba accanto a lei e rimase ferita orribilmente: fu un urlo d’indignazione in tutti noi e ci si mise a combattere con maggiore energia per vendicarla.

«Mi ricordo d’un bambino che s’arrampicava come uno scoiattolo sulle barricate, e munito dei sassi che avea tolti dal selciato della via li lanciava con forza sopra quelli che osavano avvicinarsi; di tratto in tratto veniva la madre a strapparlo da quel posto pericoloso.

«— Sei matto, — gli diceva, — ad esporti così?

«Ma egli ritornava sempre al suo posto elevato; e quando una palla gli trapassò un braccio, egli disse:

«— Non è nulla, fasciatemelo presto che ritorni al mio posto, per fortuna ho ancora un braccio buono.

«Non ci fu verso, volle ritornare ma cadde svenuto, e dovettero trascinarlo via per forza.»