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Una passeggiata 63


lazione, per passare tutta la giornata all’ombra delle piante e visitare nel medesimo tempo il Santuario.

Si avviarono, allegri, col paniere pieno di viveri in mano, e Vittorio si offerse di portare anche quello del professore. Mario aveva, oltre al paniere, l’album, che portava sempre con sè per disegnare gli avvenimenti della giornata.

Damiati cercò di star vicino a Carlo e incominciò subito ad interrogarlo dei suoi studii e volle sapere perchè non cercasse di essere più attento alla scuola e di contentare la sorella.

Gli rispose quello che diceva sempre:

— Non sono nato per studiare, voglio fare il soldato.

— E credi che i soldati non abbiano bisogno di studiare? Naturalmente tu non ti contenteresti di esser soldato semplice.

— Il mio sogno è di diventar generale, vorrei fare come Garibaldi.

— Probabilmente se tu avessi il coraggio e l’abilità di Garibaldi, ti mancherebbe l’occasione per metterli alla prova e per farli conoscere. Non capisci che ora i tempi sono cambiati, e colle armi perfezionate anche le battaglie si vincono al tavolino e la guerra è diventata una scienza? Poi le guerre di conquista non sono più conformi alla nostra civiltà, e l’Italia libera e