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26 piccoli eroi


tande dall’altra, e nel mezzo le cose minute, i fazzoletti, le calze, le cravatte; vedete, ci sta tutto in un cassetto, nell’altro potete mettere i vestiti.

— Ma non c’è l’attaccapanni? — disse Carlo.

— Sì, ma è meglio lasciarlo libero, vedrete che in poco tempo sarà carico anch’esso.

Fece mettere i libri nel cassetto del tavolino che ognuno aveva nella propria camera; così, col suo aiuto, la casa fu presto in ordine, anzi, ebbero tempo di pensare anche agli adornamenti.

In un armadio trovarono dei vecchi tappeti: uno fu disteso in salotto davanti al canapè, con un altro copersero la tavola; poi corsero nel cortile, spiccarono un ramo di rose fiorite, vi aggiunsero un geranio, qualche ramo d’erba odorosa, formarono un mazzo di fiori che misero in mezzo alla tavola, ed il salotto prese un aspetto più gaio ed elegante.

Quando tutto fu in ordine, Maria per contentare i ragazzi li condusse a fare un giro nel villaggio prima del pranzo; passando, andò a salutare il curato che era stato tanto amico di suo zio, e li accolse sorridendo.

Era un buon vecchietto che parlava volentieri del tempo passato, e raccontava le storie del quarant’otto, avendo preso parte in quella