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In campagna 23


bagaglio e consegnarlo ad un facchino, raccomandandogli di portarlo a casa sua subito, poi s’avviò assieme ai ragazzi, tutti contenti di trovarsi all’aria aperta, in mezzo ai prati verdi, lontani dalla scuola e dalla città.

Maria aveva un bel da fare a dirigere quella schiera irrequieta. Alla donna di servizio disse di fermarsi al villaggio per far le provviste più necessarie: legna, carbone, candele, pane, vino, carne, uova e burro; le raccomandò di far presto; intanto sarebbe andata avanti coi ragazzi ad aprire la casa.

Vittorio le domandava notizie di tutti i villini che vedevano, Carlo saltava sui muricciuoli e nei fossi lungo la via, Elisa osservava le ville più belle, e Angiolina e Giannina ammiravano tutto, ed erano allegre e contente di trovarsi in campagna.

La loro casa, poco lontana dalla stazione, era una casetta con un balcone grande, coperto da un pergolato di vite, che circondava tutto il muro del cortile; era molto semplice, quadrata, bianca, colle persiane verdi, e d’aspetto ridente. Davanti c’era qualche vaso di fiori e dai lati la verdura che Maria avea fatto piantare e che essa fu piacevolmente sorpresa di trovare molto cresciuta.

— Come sono contenta! — disse. — Guardate